Scuderie del Quirinale, Roma
Dal 18 ottobre  2013  al 9 febbraio 2014

La mostra è stata ideata da Eugenio La Rocca ed è a cura di Eugenio La Rocca, Claudio Parisi Presicce, Annalisa Lo Monaco, Cécile Giroire e Daniel Roger.

Organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo – Scuderie del Quirinale e i Musei Capitolini di Roma, in collaborazione con la Réunion des musées nationaux – Grand Palais e il musée du Louvre di Parigi.

Organizzata in occasione del bimillenario della morte (19 agosto del 14 d.C.), la mostra presenta le tappe della folgorante storia personale di Augusto in parallelo alla nascita di una nuova epoca storica. Figlio adottivo e pronipote di Cesare, Augusto fu un personaggio dotato di un eccezionale carisma e di uno straordinario intuito politico. Riuscì, laddove aveva fallito persino Cesare, a porre fine ai sanguinosi decenni di lotte interne che avevano consumato la Repubblica romana e a inaugurare una nuova stagione politica: l’Impero.

Cammeo di Augusto, detto anche Cammeo Blacas, età tiberiana, I secolo

Cammeo di Augusto, detto anche Cammeo Blacas,
età tiberiana, I secolo

Il suo principato, durato oltre quaranta anni, fu il più lungo che la storia di Roma avrebbe mai ricordato. In quegli anni, l’Impero raggiunse la sua massima espansione, con un’estensione a tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, al Maghreb, alla Grecia, alla Germania. I particolari della sua biografia e della sua folgorante carriera ci sono trasmessi da lui stesso e da storici quali Velleio Patercolo Svetonio, Tacito, Cassio Dione. Sono veramente pochi gli imperatori romani per i quali disponiamo di un così grande numero di fonti scritte.

Possiamo in tal modo ricostruire le tappe della sua carriera politica, nel corso della quale ricoprì tutte le più importanti cariche pubbliche, e al tempo stesso seguire la serie disastrosa di lutti familiari che lo privarono in pochi decenni di Agrippa, suo luogotenente e genero, e degli eredi designati a succedergli: il nipote Marcello, figlio della sorella Ottavia; Gaio e Lucio Cesari, figli di Giulia e Agrippa. L’Impero passò così alla sua morte nelle mani di Tiberio, il figlio di Livia, la sua terza e amatissima moglie.

La fine delle guerre civili fu abilmente presentata quale epoca di pace, prosperità e abbondanza: divennero allora centrali concetti quali pax, pietas, concordia, cantati da poeti del calibro di Virgilio e Orazio, e da tutti gli intellettuali radunati nel circolo cosiddetto di Mecenate.

La mostra alle Scuderie del Quirinale, attraverso una selezione di opere di assoluto pregio artistico tra statue, ritratti, arredi domestici in bronzo, argento e vetro, gioielli in oro e pietre preziose, propone un percorso capace di intrecciare la vita e la carriera del princeps con il formarsi di una nuova cultura e di un nuovo linguaggio artistico, tutt’ora alla base della civiltà occidentale.

Ritratto di Marcello, I secolo a. C.

Ritratto di Marcello, I secolo a. C.

I particolari della vita di Augusto sono stati trasmessi da lui stesso e da storici quali Svetonio, Tacito, Cassio Dione. Una quantità ingente di fonti scritte che con Augusto solo pochissimi altri imperatori di Roma possono vantare. Ciò consente quindi di ricostruire le fasi salienti della sua carriera politica, nel corso della quale ricoprì tutte le più importanti cariche pubbliche. E al tempo stesso seguire la serie disastrosa di lutti familiari che lo privarono in pochi decenni di Agrippa, suo luogotenente e genero, e degli eredi designati a succedergli: il nipote Marcello, figlio della sorella Ottavia, Gaio e Lucio Cesari, figli di Giulia e Agrippa. L’Impero passò così alla sua morte nelle mani di Tiberio, il figlio di Livia, la sua terza e amatissima moglie.

La mostra illustrerà  come allo sforzo politico Augusto abbia affiancato l’elaborazione in tutti i campi di una nuova cultura, di impronta classicistica, che fondesse gli elementi tradizionali in nuove forme più adatte ai tempi. Portavoce del programma civico e politico del princeps furono appunto poeti e intellettuali (riuniti nel circolo di Mecenate), un afflato che pero’ con il tempo venne meno, lasciando subentrare una fase in cui a prevalere fu invece la letteratura accademica, intesa quale mero esercizio retorico, priva degli indispensabili quei contenuti morali e civili.

Tra le opere esposte in mostra, figurano Augusto capite velato come Pontefice Massimo (Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo), la Statua virile come Hermes, cosiddetto Marcello (dal Louvre), la testa marmorea Ritratto di Marcello (Collezione della Fondazione Sorgente), il rilievo con cinghialessa dalla collezione Grimani (Museo Archeologico Nazionale di Palestrina), il Clipeus Virtutis, uno scudo votivo di Augusto in marmo bianco (Museo di Arles), la Testa di Ulisse, forse appartenente al gruppo dell’accecamento di Polifemo (Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga), il Cammeo di Augusto (cammeo Blacas) di età tiberiana (British Museum di Londra).

Le date delle visite guidate di iterArte alla mostra “Augusto” sono le seguenti:

Sabato 9 novembre, appuntamento alle ore 11.10
Martedì 12 novembre, appuntamento alle ore 10.50

E’ obbligatoria la prenotazione.

Visita il sito della mostra