Sabato 5 ottobre ore 10,15

Catacombe e Chiesa di San Sebastiano sulla Via Appia

Le catacombe, estese su quattro livelli, sorgevano in un profondo avvallamento, usato come cava di pozzolana e detto ad catacumbas. Il toponimo “catacomba” è stato poi esteso ad indicare direttamente i cimiteri sotterranei cristiani.

Il complesso era anche noto come Memoria Apostolorum, perché vi si veneravano gli apostoli Pietro e Paolo.

Memoria Apostolorum

Memoria Apostolorum

Fin dal I secolo d.C. il sito è stato intensamente sfruttato ed edificato. Le gallerie per l’estrazione della pozzolana furono infatti riutilizzate per collocarvi sepolture a loculo, sia pagane, sia cristiane; furono costruiti diversi colombari ed almeno due edifici residenziali detti la “villa grande” e la “villa piccola”, con notevoli decorazioni pittoriche parietali.

Intorno alla metà del II secolo la zona delle cave venne interrata per innalzarvi al di sopra tre mausolei, di Clodius Hermes, degli Innocentiores e dell’Ascia, nei quali furono sepolti alla prima metà del III secolo alcuni cristiani.

Il primo di questi mausolei è detto di Marcus Clodius Hermes dal nome del proprietario iscritto sulle pareti ed è decorato esternamente e internamente con pitture; una testa di Gorgone decora la volta. Il secondo è chiamato degli Innocentiores e presenta due camere la cui volta è decorata con stucchi raffinati e vani con iscrizioni e graffiti. Infine il terzo mausoleo è denominato dell’ “ascia ” per l’arnese raffigurato sul timpano del frontone.

Mausolei

Mausolei

Un ulteriore interro dell’area determinò la superficie su cui realizzare la Triclia. Gli studiosi del secolo scorso definirono questo particolare organismo complesso “triclia” per richiamare l’idea di un ambiente semiaperto, per metà cortile e per metà portico.

La struttura doveva servire per i refrigeria, i rituali banchetti funerari che si svolgevano in questa sede in onore dei santi Pietro e Paolo, nel giorno anniversario della loro morte, il 29 giugno, quando il complesso assunse anche la suggestiva definizione di memoria apostolorum, proprio in relazione a questo culto funerario, di tipologia estremamente popolare, che si istituzionalizzò presumibilmente nel 258 d.C., stando alla data del consolato di Tusco e Basso, che appare nella Depositio martyrum, il prezioso documento agiografico, che confluisce nel Cronografo del 354, ma anche in altri antichi ed autorevoli documenti, come il Catalogo Liberiano e il Martirologio Geronimiano.

In questo luogo destinato ai banchetti funebri, era costituito da un porticato, delimitato da un muro, sul quale sono state decifrate centinaia di graffiti con invocazioni a Pietro e Paolo, che si veneravano qui, intorno al 250, per l’impossibilità di recarsi sulle loro tombe in Vaticano e sull’Ostiense.

Sul luogo, poi, l’imperatore Costantino (306-337) fece innalzare una grandiosa basilica circiforme, originariamente chiamata “Basilica della Memoria Apostolorum”, in onore degli apostoli Pietro e Paolo.

Le basiliche circiformi ad corpus o ad corpora, cioè costruite accanto alla tomba di uno o più martiri, avevano la stessa forma dei circhi per le corse dei cavalli.

Il corpo basilicale era suddiviso in tre navate; le due laterali si congiungevano nell’emiciclo posteriore.

Delle sei basiliche cimiteriali costantiniane, quattro erano circiformi: si trattava della Basilica Apostolorum (l’attuale S. Sebastiano), di S. Agnese sulla via Nomentana, di S. Lorenzo al Verano e dei Ss. Marcellino e Pietro sulla via Casilina, che non esiste più.

Intanto, già dal III secolo si era sviluppata nel sottosuolo la catacomba, che ospitò le tombe dei martiri Sebastiano ed Eutichio.

La sepoltura del martire Sebastiano, oriundo di Milano, come ci ricorda sant’Ambrogio, fu presto monumentalizzata sino a dar luogo ad un ampio vano rettangolare, ove erano raccolte le sepolture dei fedeli per un desiderio insopprimibile di vicinanza con il santo.

La sua tomba era situata al centro dell’ambiente e fu arredata con transenne marmoree dai presbiteri Ursus e Proclinus, agli inizi del V secolo. Attualmente, nella cripta, si può ammirare un busto marmoreo del martire, attribuito al Bernini.

Per tutto il Medioevo il complesso rimase vivo e frequentato. Al tempo del papa Onorio III (1216-1227) il vestibolo della Platonia divenne un oratorio e fu decorato con un sontuoso ciclo pittorico.

Basilica circiforme

Basilica circiforme

Nel XVII secolo il cardinale Scipione Borghese incaricò l’architetto Giovanni Vasanzio di costruire l’attuale basilica barocca di San Sebastiano, situata nella navata centrale dell’edificio costantiniano.

Nella catacomba si conserva ancora il cubicolo dove san Filippo Neri trascorse molte ore in preghiera e dove ebbe modo di riflettere sulla Chiesa dei primi tempi, reinventando liturgie e riti suggestivi, come il pellegrinaggio alle sette chiese.

Di notevole interesse risultano anche il sarcofago di Lot ancora in situ e il cubicolo di Giona.